La posta dei lettori

In questa nuova rubrica, il T17 (al secolo Marco Granci) risponderà a modo suo, alle lettere, reali e di fantasia, pervenute alla redazione di www.gspiosina.it ...

Cara Marcella da Biella, ripercorrere tutta la carriera sportiva di Carletti non è semplice, tuttavia cercheremo di informarti sui principali avvenimenti della sua vita. Innanzitutto Marco nasce una sera d'inverno in una sperduta grotta di Betlemme, lasciato solo al freddo e al gelo, e, prima di intraprendere la carriera calcistica, ha svolto varie attività: aiuto-falegname, venditore porta a porta, bagnino nel mar Rosso, avvocato, venditore diretto pesci e pani, e, non per ultima, catering di matrimoni (in uno di questi tramutò l'acqua in Warsteiner). Per ritornare al calcio giocato ecco le principali tappe della carriera del Micio: debutta giovanissimo nel Vasto vincendo subito una Coppa Italia, poi passa alla Pro-Vercelli, ove conquista uno scudetto. Appagato mentalmente decide di fare armi e bagagli, e passa alla Spal. Ma il campionato italiano gli va ormai stretto e vola all'estero: tra le sue principali squadre straniere ci piace ricordare il Borussia Moenchengladbach, il Rayo Vallecano, il Roda e il Newell's Old Boys. Ritornato in Italia, ormai pago dei successi acquisiti, si ritira per due anni dalle scene, convogliando la sua voglia di far bene in diversi tornei di briscola, coadiuvato dal fido Farieri. E' notizia recente il ritorno in campo del Piccolo Principe con la maglia biancoviola del Piosina, con cui sta mirando dritto alla finale di coppa. Arrivederci alla prossima domanda.

Caro il mio Pablo, tu non ci crederai ma i nostri allenatori, quando formano la squadra titolare e il relativo modulo, sono sobri. Non sei il primo ad ipotizzare l'abuso di qualche strana sostanza da parte dei due, ma le invenzioni tecnico-tattiche, a cui siamo ormai abituati, sono solo frutto della loro immensa sapienza calcistica. Stiamo solo aspettando il giorno in cui schiereranno titolari 2 schiacciatori, un mediano d'apertura, un pivot, 3 piloni e un lanciatore...

Caro Carmelindo, le prime notizie sul ruolo di Santinacci ci provengono direttamente dall'antico Egitto, più precisamente grazie ad una pergamena rinvenuta dentro il sarcofago di Tutankhamon, nella quale veniva indicato in un certo Almerino III, un forte terzino fluidificante. Altre fonti divergenti invece ci giungono dalla Bibbia, in cui nella quinta lettera ai Corinzi, quest'ultimi si lamentavano della presenza nella squadra avversaria di un veloce centravanti-boa chiamato Almerino Escariota. Ma gli ultimi dubbi ce li ha tolti Paul Gascoigne, il quale al momento della ricomparsa dopo 3 settimane di latitanza ha dichiarato: "Il mio unico erede è Almerino". Perciò Santinacci è un mediano. Alla prossima settimana.

Amico di Cinisello Balsamo, le risposte possono essere tante. C'è chi ha ipotizzato un riscaldamento effettuato male, chi dà la colpa al campo, chi dice che tutto questo deriva da un movimento innaturale della gamba. Ma la risposta più semplice è solo una: la Giustizia Divina ha fatto il suo percorso. Tardi, ma lo ha fatto. Alla settimana prossima.